Consigli del Farmacista

Oggi parliamo di: Acido alfa-lipoico e PEA

Sempre più spesso i medici consigliano ai propri pazienti integratori a base di acido alfa-lipoico o di PEA.
Cerchiamo di conoscere meglio queste due molecole che hanno effetti diversi ma che possono lavorare in sinergia all’interno dello stesso prodotto.
L’acido alfa-lipoico è un coenzima antiossidante che partecipa a importanti reazioni di produzione di energia cellulare.
La sua somministrazione è risultata efficace in numerose patologie quali il diabete di tipo 2, la neuropatia da compressione, in caso di sindrome della bocca che brucia ed è usato anche a scopo neuorprotettivo.
Vediamo come:
L’acido alfa-lipoico è utilizzato nella profilassi e nel trattamento del diabete perché è in grado di prevenire la distruzione delle cellule beta del pancreas secernenti insulina, di ridurre la resistenza all’insulina e la glicazione delle proteine (reazione tra una proteina e uno zucchero che pregiudica il corretto funzionamento della biomolecola).
In caso di neuropatia diabetica, studi sperimentali con somministrazione prima endovenosa e successivamente orale di ac. alfa-lipoico, hanno mostrato miglioramenti significativi di dolore, sonnolenza, parestesia e conduzione nervosa periferica.
Inoltre, esso esplica anche un’azione protettiva a livello cerebrale contro il danno ossidativi e la perdita di memoria.
Proprio per la sua capacità di ripristinare la riserva di glutatione con effetto antiossidanti, l’acqua. alfa-lipoico può essere impiegato anche nella protezione oculare in caso di glaucoma, degenerazione della macula e prevenzione della cataratta senile.
In caso di neuropatie da compressione come la lombosciatalgia, l’acqua alfa-lipoico è risultato utile nel miglioramento della sintomatologia, così come anche nella sindrome del tunnel carpale.
Un netto miglioramento  della sintomatologia si è riscontrato anche nella sindrome della bocca che brucia, soprattutto usando l’acqua. alfa-lipoico in associazione alla terapia farmacologica classica.
Un effetto sinergico proprio in caso di neuropatie, ossia quelle patologie che interessano il tessuto nervoso periferico danneggiato per infiltrazione, compressione o danno metabolico, si ha con l’associazione dell'ac. alfa-lipoico con la palmitoiletanolamide (PEA).
Questa molecola è un composto lipidico endogeno largamente presente in organismi viventi sia animali che vegetali.
Essa è prodotta naturalmente dall’organismo in risposta a stimoli neuroni e presenta proprietà analgesiche e antinfiammatorie grazie alla sua capacitò di inibire il rilascio dei mediatori proinfiammatori da parte dei masticati (cellule immunitarie coinvolte nell’insorgenza e nel mantenimento del dolore neuropatico).
Ovviamente in caso di dolore neuropatico la PEA non va a sostituire il trattamento farmacologico ma è un ottimo complemento grazie al suo profilo di sicurezza e all’assenza di interazioni farmacologiche.
Il dolore neuropatico consiste nella presenza di un danno ai nervi periferici i quali cominciano a trasmettere un segnale errato alle strutture del cervello deputate alla percezione del dolore.
In tali casi la PEA endogena non viene più prodotta in dosi efficaci per la riparazione del danno e il controllo del processo infiammatorio.
É facile pensare come il dolore possa interessare ogni apparato del corpo umano vista la distribuzione ubiquitaria delle fibre nervose in tutti i distretti.
Molti studi e sperimentazioni sono tutt’ora in corso per migliorare la qualità della vita dei pazienti con neuropatie periferiche, stimati in italia in più di 20 milioni.
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