I disturbi intestinali interessano il 70% della popolazione.
Questo è dovuto principalmente all'alimentazione caratterizzata da un eccessivo consumo di carboidrati raffinati, a discapito di alimenti ricchi di fibre, e di cibi confezionati.
Anche lo stile di vita, con pasti spesso consumati velocemente e in maniera irregolare, può influire in modo significativo sul nostro benessere intestinale favorendo squilibri e infiammazione.
Diversi possono essere i disturbi intestinali:
La disbiosi è un'alterazione degli equilibri quali quantitativi della composizione della flora batterica intestinale; In particolare i batteri salutari come lactobacilli e bifido batteri diminuiscono mentre aumentano quelli nocivi tra cui l'Escherichia coli.
Questo cambiamento genera fermentazioni anomale che variano il pH intestinale, infiammano la mucosa intossicando l'intestino e di conseguenza l’organismo; e riducono le difese immunitarie.
Tutto questo comporta un insieme di sintomi e disturbi dell'apparato gastrointestinale che possono avere conseguenze su diversi organi:
Cattiva digestione con conseguenti alterazioni del transito intestinale (stitichezza o diarrea, frequente meteorismo e sindrome del colon irritabile), senso di gonfiore e tensione addominale con dolore, flatulenza e malessere generale.
Questo predispone maggiormente a micosi intestinale, candidosi, vaginiti e cistiti nella donna.
Disturbi di carattere generale come nervosismo e ansia; disturbi del sonno, stanchezza, astenia e cambiamenti dell’umore.
Le cause che portano alla disbiosi possono avere diversa origine: intolleranze e allergie alimentari, diete non corrette, terapie farmacologiche antibiotiche, infiammazioni croniche e sedentarietà.
I parassiti sono microorganismi che vivono a spese dell'organismo ospite danneggiandolo.
Si può contrarre un'infestazione a causa dell'ingestione di cibi contaminati, di un viaggio all'estero o di una particolare situazione clinica. I parassiti intestinali penetrano nell'intestino dell'ospite proprio attraverso l'ingestione di cibi crudi, poco cotti o non adeguatamente lavati poiché utilizzano l'acqua come veicolo di trasmissione.
I sintomi dipendono dal tipo di organismo infestante e dalle difese immunitarie dell’ospite. In generale sono sintomi lievi ma protratti nel tempo e si manifestano con fame eccessiva ed alterazioni della glicemia, perdita di appetito e di peso, mal di stomaco, nausea, vomito, dolore addominale, costipazione, stipsi e/o diarrea; disturbi della pelle come prurito, eritema, eruzioni cutanee; ansia, depressione, disturbi del sonno, dolori muscolari o articolari, brividi, stanchezza, debolezza, carenza di ferro, anemia, carenza di vitamina B 12, infezioni fungine o batteriche ricorrenti e sangue nelle feci.
L'infiammazione della mucosa intestinale colpisce sempre più persone, è ad eziologia spesso sconosciuta ed è aggravata da cattive abitudini alimentari, stress, stile di vita.
L'infiammazione si manifesta con dolori e crampi addominali stitichezza alternata a diarrea, presenza di muco nelle feci, meteorismo, alitosi, gonfiore, digestione lenta e faticosa.
La più comune forma di infiammazione intestinale è la sindrome del colon irritabile o “colite", ma questi sintomi sono comuni anche a poliposi intestinali, Morbo di Crohn, colite ulcerosa e celiachia.
È da notare che lo stress psico-fisico determina una riduzione del flusso sanguigno nella mucosa intestinale che genera a sua volta alterazioni di motilità e peristalsi oltre che della funzione di barriera, determinando così anche un'alterazione della permeabilità intestinale.
Una cattiva digestione, coinvolgendo molti organi può generare diverse problematiche; essa generalmente si manifesta con dolori di stomaco, sensazione di sazietà, flatulenza, nausea e rigurgiti acidi, aerofagia, tensione addominale e gonfiore.
Una cattiva digestione può essere dovuta a un insufficiente masticazione, a un'alimentazione inadeguata, all'assunzione di bevande zuccherate e alcoliche che modificano il fisiologico pH dello stomaco, all'assunzione eccessiva di grassi e proteine animali, ad allergie e intolleranze al glutine e/o lattosio, a reazioni avverse agli alimenti IgG mediate, a stress eccessivo, ad attività fisica o riposo subito dopo i pasti principali.
Uno squilibrio nella composizione della flora batterica può compromettere la buona funzionalità intestinale con successiva alterazione della produzione di enzimi digestivi e delle normali condizioni biochimiche.
Tutto ciò dà origine a una risposta infiammatoria aumentata; in questa condizione i villi intestinali non riescono più a garantire il corretto assorbimento dei nutrienti e alcune macro molecole riescono ad oltrepassare la barriera intestinale scatenando così una risposta immunologica.
La permeabilità intestinale è a tutti gli effetti un indebolimento della barriera; essa può rappresentare uno dei fattori scatenanti di malattie infiammatorie immunologiche sistemiche, malattie infiammatorie croniche intestinali, reazioni avverse agli alimenti e celiachia.
Diversi fattori alterano la capacità di barriera dell'intestino, tra questi: stress, abitudini alimentari scorrette, inquinanti ambientali, farmaci e alcol.
I sintomi sono in buona parte sovrapponibili a quelli degli altri disturbi intestinali di cui abbiamo parlato.
Proprio per la difficoltà di riconoscere in maniera specifica i sintomi per ogni tipo di sindrome intestinale, è utile sottoporsi a test affidabili che attraverso l'esame delle urine o delle feci ci aiutano a fare chiarezza ed a individuare il prodotto più apprezzato.
Inoltre uno degli elementi importanti per riconoscere l'alterazione della permeabilità intestinale è la ricerca della Zonulina, proteina correlata all'Aptoglobina, che modula la permeabilità delle giunzioni strette tra le cellule della parete del tubo digerente.
Questa è l'unico mediatore fisiologico la cui espressione aumentata ci rivela la presenza di questa sindrome.
Tra i servizi che offriamo in Farmacia puoi trovare il test Disbio-check, appartenente al gruppo di analisi dell’INFLORA SCAN, le quali hanno lo scopo di trovare la corretta risposta a tutti quei disturbi definiti “malessere intestinale”; tutti test vengono effettuati attraverso il prelievo di feci e/o urine che saranno successivamente analizzati dai laboratori certificati Natrix.