Consigli del Farmacista

Oggi parliamo di: Fibrillazione Atriale

Conoscere la fibrillazione atriale aiuta a curarla meglio e a vivere bene!

in questa pagina troverai informazioni su che cosa sia questa aritmia, quali conseguenze comporta e quali sono le scelte terapeutiche.
 
Il nostro cuore è composto da 4 cavità, gli ATRI (destro e sinistro) ed i VENTRICOLI (destro e sinistro).
in realtà si tratta di due pompe accoppiate; una riceve il sangue venoso e lo pompa ai polmoni, l’altra riceve il sangue ossigenato dai polmoni e lo pompa in tutto il corpo.
Il complesso lavoro di questa perfetta pompa è regolato dall’impianto elettrico cardiaco.
Gli stimoli elettrici fanno contrarre le fibre muscolari del cuore e la perfetta coordinazione elettromeccanica determina la contrazione sincronizzata di tutte le cellule cardiache.
L’impulso elettrico viene generato dal “centro pacemaker” situato nell’atrio di destra, nell’area conosciuta come “nodo del seno”, diffonde negli atri verso una struttura chiamata “nodo atrio-ventricolare” situata tra atri e ventricoli.
Una volta raggiunti i ventricoli, gli impulsi elettrici viaggiano all’interno di strutture specializzate e raggiungono così ogni cellula muscolare determinando la contrazione delle cavità ventricolari.
Avviene così che il nostro cuore “batte” da 60 a 150 volte al minuto, a seconda delle necessità.
 
Può accadere che il ritmo normale (sinusale) venga sostituito da un’attività elettrica del tutto irregolare.
In questo caso le cellule atriali si attivano elettricamente più di 300 volte al minuto, ma in modo del tutto disordinato tanto che gli atri perdono completamente la capacità di contrarsi.
Dal momento che nella fibrillazione atriale gli impulsi elettrici sono scoordinati ed irregolari, anche il ritmo ventricolare sarà del tutto irregolare e per lo più veloce.
 
I disturbi che la fibrillazione atriale può procurare sono molto variabili.
Può non essere avvertita del tutto o dare lievi disturbi che non interferiscono con le comuni attività giornaliere.
In alcuni casi tuttavia determina sintomi importanti:
-Palpitazioni, la sensazione di battito accelerato ed irregolare
-Dispnea, la sensazione di affanno, la difficoltà di respirare sotto sforzo
-Astenia, il facile affaticamento
-Vertigini, forti giramenti di testa
-Sincope, perdita improvvisa della conoscenza preceduta o meno da altri sintomi
-Angina Pectoris, dolore toracico, senso di costrizione retrosternale
La funzione di pompa del cuore diventa pertanto imperfetta
 
La FA è di gran lunga la più frequente delle aritmie cardiache.
É un’aritmia tipica dell’età avanzata e aumenta infatti in modo significativo con l’invecchiamento.
L’età media dei pazienti con FA è di 75 anni, con leggera prevalenza maschile.
 
Il controllo del proprio battito può rivelare delle anomalie della frequenza cardiaca o del ritmo che fanno sospettare una fibrillazione atriale.
Ogni uno può controllare il proprio ritmo cardiaco con la palpazione del polso radiale.
Di norma la frequenza è tra 60 e 100 battiti/min.
Quando si avverte un battito con frequenza molto elevata o irregolare si può trattare di FA.
 
Controlla il tuo polso almeno una volta a settimana:
  1. a riposo
  2. appoggia il polpastrello dell’indice e del medio sul polso della mano alla base del pollice sentirai il sollevamento della pelle intermittente
  3. conta i battiti per 30 secondi di orologio e alla fine moltiplica per 2, quella è la frequenza al minuto
 
La diagnosi di fibrillazione atriale viene fatta con l’esecuzione di un elettrocardiogramma
 
Quali sono le complicanze della fibrillazione atriale?
La complicanza più rilevante della FA è legata al fatto che le camere atriali fibrillanti perdono la loro capacità contrattile e per tale motivo il sangue ristagna al loro interno, potendo formare dei grumi di sangue (trombi).
Questi, nel momento in cui l’atrio riacquista la possibilità di contrarsi, oppure anche semplicemente risucchiati dal flusso sanguigno, possono essere immessi fuori dal cuore nella circolazione arteriosa, diventando emboli.
Gli emboli possono arrivare nel cervello e causare una grave riduzione nella circolazione arteriosa (ischemia).
Si determina cioè un ictus cerebrale ischemico.
 
Se la FA persiste a lungo, con una frequenza cardiaca particolarmente elevata, è possibile che il cuore ne soffra, inizi a dilatarsi ed infine si instauri un quadro generale di scompenso cardiaco.
Il rischio di ictus è in media 5 volte superiore nei soggetti con FA rispetto a chi non ne soffre.
 
Fattori che aumentano il rischio di ictus:
-Età superiore a 65 anni (>>75 anni)
-Sesso femminile
-Ipertensione arteriosa
-Diabete
-Scompenso cardiaco
-Ictus cerebrale pregresso
-Coronopatia o danni vascolari arteriosi
 
La terapia della FA ha tre finalità principali:
evitare che si formino trombi all’interno delle cavità atriali che si possano trasformare in emboli
controllare la frequenza cardiaca mentre è in corso la fibrillazione o quando questa viene giudicata non più evitabile: FA “permanente”
ripristinare il ritmo sinusale quando possibile e cercare di mantenerlo una volta ripristinato, considerata la elevata propensione dell’aritmia a recidivare una volta che è stata interrotta
 
Il tuo medico potrà consigliarti su quale strategia sia più opportuno seguire nel tuo specifico caso.
La FA è un problema molto diffuso e spesso sottovalutato.
Per combattere la più grave complicanza della FA, l’ictus, l’aritmia va diagnosticata in tempo e trattata con adeguata terapia.
Controlla il tuo battito cardiaco attraverso l’autopalpazione del polso e rivolgiti al medico in caso di dubbi.
 
fonte: Fondazione per il Tuo cuore - HCF Onlus
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