Consigli del Farmacista

Oggi parliamo di: Lattoferrina

È una glicoproteina presente nel colostro, nelle lacrime e nella saliva degli adulti, nel muco vaginale, nelle secrezioni bronchiali e nasali, e nei liquidi gastro intestinali. È anche prodotta in piccola quantità dai neutrofili, cellule che costituiscono la maggior parte dei globuli bianchi.
Oltre a mostrare attività anti microbica e antiossidante, è da sempre utilizzata per la prevenzione delle infezioni virali stagionali.
Tutte queste attività sono dovute alla capacità della lattoferrina di regolare l’omeostasi del ferro trasportandolo nel plasma (componente del sangue principalmente formato da acqua, proteine e sali minerali).
Infatti legando il ferro, sottrae a virus e batteri il principale nutriente da loro usato per riprodursi e crescere.
Inoltre il ferro quando è in eccesso si comporta da pro-ossidante e facilita i processi infiammatori.
Rimuovendo la parte in eccesso, la lattoferrina impedisce che da esso possano generarsi specie reattive dell’ossigeno (ROS-) radicali liberi in grado di provocare danno cellulare.
Tra gli elementi maggiormente usati per rafforzare le difese immunitarie, oltre a vit. C e vitamina. D di cui abbiamo già parlato e alla lattoferrina, ci sono anche la vitamina. A che ha un ruolo chiave nella regolazione della differenziazione, maturazione e funzione delle cellule di immunità innata e acquisita; la vit. B6 coinvolta nella sintesi e nel metabolismo degli aminoacidi che sono i costituenti degli anticorpi; la vit. B12 che oltre a svolgere lo stesso ruolo della vit. B6, prende anche parte al meccanismo di sintesi del DNA; inoltre zinco, ferro, selenio che sostengono l’azione del sistema immunitario.
Meno diffuso ma non meno efficace è l’astragalo, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle leguminose. Grazie ai polisaccaridi della sua radice, stimola i meccanismi immunologici di difesa in maniera non specifica, ovvero non legata all’antigene (ossia la molecola riconosciuta come estranea dal sistema immunitario).
L’astragalo ha un’efficacia temporanea e quindi deve essere utilizzato a cicli, ed essi devono essere ripetuti periodicamente.
Inoltre è in grado di accumulare grandi quantità di selenio ed è quindi adatto a prevenire le patologie invernali e a sostenere il sistema immunitario in caso di debolezza o sua compromissione.
In fine un accenno va rivolto anche all’uncaria, una liana originaria della foresta amazzonica di cui si utilizza la corteccia. Mostra attività antinfiammatoria e antivirale, stimola il sistema immunitario in modo specifico attraverso l’aumento dell’attività fagociterai dei macrofagi e dei granulociti neutrofili.

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