Consigli del Farmacista

Oggi parliamo di: Macchie cutanee

 

Per alcuni fototipi però questo non vuol dire solo avere la pelle abbronzata, ma ritrovarsi con macchie cutanee che dovranno essere successivamente trattate.
Con il consiglio del farmacista è possibile capire quali macchie è possibile trattare con prodotti schiarenti e cheratolitici e quali invece necessitano di un consulto del medico dermatologo.
Le macchie cutanee si distinguono in:
- Efelidi: comuni nei fototipi chiari e presenti già dall’infanzia. Si formano perchè i melanociti producono più melanina e generalmente aumentano con l’esposizione solare.
- Lentigo simplex: anche definite nevi giunzionali iniziali e si possono formare anche in zone non fotoesposte.
- Lentigo attiniche: sono cheratosi seborroiche piatte che si formano in genere in aree fotoesposte, presentano bordi regolari e colore uniforme.
- Lentigo maligne: è il melanoma tipico del viso, che si forma in aree esposte al sole con colore disomogeneo e bordi irregolari
- Melasma/Cloasma: è una iperpigmentazione maculare acquisita tipica delle donne (più rara negli uomini). Le cause possono essere diverse: ormonali, alcuni farmaci (anticoncezionali, antibiotici, FANS), genetiche e possono interessare sia il viso che mani e braccia.

Tra queste, le uniche che possono essere trattate con prodotti cosmetici schiarenti e cheratolitici sono la Lentigo attinica e il Melasma. Per la lentigo maligna bisogna inviare il paziente al dermatologo mentre per tutte le forme è consigliato l’uso della protezione solare media/alta.
C’è da dire che a livello cosmetico si ottengono buoni risultati solo sulle iperpigmentazioni più superficiali ed è sempre bene associare al trattamento schiarente un filtro solare, poichè riducendo lo strato superficiale cutaneo si espone la cute ad un maggiore assorbimento dei raggi UV.
In cosmesi quindi possiamo prevenire le macchie con filtri e schermi solari e possiamo schiarirle rimuovendo la melanina preesistente con sostanze esfolianti e leviganti, o riducendone la formazione. In entrambi i casi la pelle appare più luminosa, chiara e compatta. Tra gli esfolianti chimici troviamo gli alfa-idrossiacidi (acido glicolico, acido lattico, acido mandelico) che a basse concentrazioni hanno anche ottime proprietà idratanti e promuovono il turnover cutaneo; i beta-idrossiacidi (acido salicilico) con effetto esfoliante e cheratolitico per azione diretta sulla cheratina; i derivati dell’acido retinoico (vietato in cosmetica e di esclusivo appannaggio medico) come il retinolo palmitato, acetato, propionato, retinaldeide e retinolo.
Sarebbe buona norma non utilizzare gli esfolianti chimici durante il periodo estivo. L’esfoliazione meccanica avviene con scrub fini naturali ottenuti da noccioli vegetali tra cui l’albicocca e la pesca, opportunamente micronizzati, oppure da microsfere di origine sintetica come il polietilene.
Per schiarire le macchie, oltre ad eliminare gli strati superficiali di cellule morte ricche di pigmento, è importante agire anche a livello del meccanismo di sintesi della melanina, inibendo l’enzima tirosinasi. Principi attivi con questa azione sono l’acido cogico, l’acido ellagico ottenuto dal melagrano, l’acido azelico e la niacinamide (o amide dell’acido nicotinico).
Infine, molto efficaci sono i derivati della vitamina C (acido ascorbico) come il magnesio ascorbil fosfato e sodio ascorbil fosfato che hanno azione antiossidante.
Essi limitano la disponibilità dell’ossigeno impiegato nei processi di ossidazione
 coinvolti nella biosintesi della melanina, i quali di conseguenza, vengono notevolmente ridotti.

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