Consigli del Farmacista

Oggi parliamo di: Vitamine C e D

Vitamina C e Vitamina D

Con l’avvicinarsi dell’inverno si fa sempre più ricorso alle vitamine che rendono più reattivo il nostro sistema immunitario.
Tra tutte, rivestono un ruolo importante le vitamine C e D.
Conosciamole più da vicino

La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile le cui fonti principali sono alcuni frutti come il ribes nero, gli agrumi, i kiwi e alcuni ortaggi come cavoli e cavolfiori.
Viene assorbita nella sua quasi totalità a livello dell’intestino tenue.
É buona abitudine assumere vitamina C quotidianamente nelle quantità raccomandate dalle linee guida; l’apporto infatti cambia a seconda della fascia d’età come riportato sul sito del ministero della salute.
In ogni caso non risulta tossica per la popolazione adulta a dosi inferiori ad 1g; questo grazie al fatto che eventuali surplus introdotti nell’organismo vengono eliminati con le urine e quindi non assorbiti.
Tuttavia potrebbe in rari casi verificarsi un eccesso di vitamina C che si manifesta con calcoli renali (l’acido ascorbico in eccesso viene metabolizzato in ossalati), diarrea, nausea, vomito, insonnia e agitazione.
La vitamina C ha molteplici funzioni nell’organismo
- Contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario intervenendo nelle reazioni immunologiche antinfettive
- Partecipa alla sintesi del collagene di riparazione dei tessuti lesi
- Aumenta la biodisponibilità del ferro introdotto con la dieta
- Neutralizza i radicali liberi assicurando protezione dagli agenti ossidanti che sono tossici per la cellula. Inoltre la vitamina C protegge la vitamina E tissutale dall’ossidazione
- Neutralizza le nitrosammine, composti cancerogeni che possono essere assorbiti direttamente con gli alimenti o sintetizzati dall’organismo a partire da nitrati e nitriti alimentari

Con il termine vitamina D invece ci si riferisce ad una famiglia di composti ad attività antirachitica (utili cioè a contrastare difetti nella mineralizzazione delle ossa che risultano più fragili e deformabili).
In questo modo ci si riferisce indifferentemente alle forme D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo).
La vitamina D è liposolubile e termosensibile, ovvero facilmente e velocemente degradata dalla luce, dall’ossigeno, dagli acidi e dal calore.
Viene assorbita a livello dell’intestino tenue ed eliminata per via fecale.
A differenza delle altre vitamine liposolubili, la vitamina D non viene immagazzinata a livello del fegato, bensì depositata a livello del tessuto adiposo muscolare.
La vitamina D raggiunge l’organismo sia tramite apporto con l’alimentazione (esogena) sia grazie a processi di sintesi endogeni.
Dall’alimentazione siamo in grado di ricavare la vitamina D3 di origine animale (olio di fegato di merluzzo, pesci ad alto tenore di grassi, tuorlo d’uovo, burro) sia la vitamina D2 di origine vegetale.
La vitamina D3 può essere sintetizzata dall’organismo negli strati basali dell’epidermide partendo dal colesterolo, sotto l’influenza dei raggi ultravioletti prodotti dalla luce solare.
I recettori della vitamina D sono presenti in molti tessuti, ecco perchè questa vitamina contribuisce a molteplici funzioni e svolge un ruolo importante nel metabolismo fosforante-calcico
- Permette il riassorbimento del fosforo a livello renale
- Favorisce l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio
-  Determina il riassorbimento osseo stimolando l’attività degli osteoclasti e provoca la mineralizzazione ossea in modo indiretto tramite l’aumento della calcemia

La vitamina D è anche in grado di modulare le difese immunitarie fungendo da attivatore dei linfociti T che riconoscono agenti estranei e li inattivano.
Anche in questo caso bisogna fare attenzione alle dosi assunte.
In caso di carenza bisogna rivolgersi al proprio medico curante per la posologia  più appropriata, in alternativa si può fare riferimento alle linee guida per la semplice integrazione giornaliera.
La vitamina D è controindicata in caso di ipercalcemia, ipercalciuria e litiasi calcica.
Un eccesso di questa vitamina infatti è diagnosticata dal medico curante sulla base di analisi del sangue che mostrino elevati livelli di ciacciò o di vitamina D ematica.
I sintomi della tossicità da vitamina D sono la perdita di appetito, nausea e vomito, debolezza, nervosismo e ipertensione arteriosa

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