Del rapporto tra Covid-19 e gli occhi si parla poco, ma è stato proprio uno scrupoloso oculista
cinese, che ha dato la sua vita per la scienza, a scoprire all’inizio della pandemia il legame tra misteriose
polmoniti ed altrettanto anomale congiuntiviti che stavano colpendo i suoi pazienti. Scopriamo
come evitare il contagio attraverso i liquidi oculari, ma anche la differenza tra le congiuntiviti
batteriche, virali e allergiche. Attenzione all’affaticamento della vista causato dalle lunghe ore al
computer cui ci costringe lo smart working
La storia inizia nel dicembre 2019 quando un giovane medico oculista cinese, Li Wenliang, si rese
conto per primo che poteva esistere uno stretto rapporto tra i numerosi pazienti affetti da polmonite
somigliante a SARS e una concomitante congiuntivite virale. Purtroppo proprio per la sua preziosa
intuizione professionale e l’assidua assistenza ai suoi pazienti questo valido medico ha perso la vita
a seguito del contagio. Oggi anche grazie alla sua dedizione professionale conosciamo questo nuovo
virus il Sars-CoV-2, che provoca la malattia denominata Covid-19 e presenta diversi sintomi tra i
quali anche la congiuntivite.
Da quella prima fase sono molti gli oftalmologi che hanno acceso i riflettori sul fatto che l'occhio
possa essere una potenziale porta d'ingresso del virus ed è effettivamente stata riscontrata la
presenza di questi agenti patogeni nelle secrezioni oculari.
Purtroppo tutti noi abbiamo una normale predisposizione nel toccarci il viso in generale, ma in
particolare naso e occhi.
Lo facciamo in condizioni normali senza rendercene conto e ancora di più
ora che utilizziamo le fastidiose mascherine che provocano prurito e sudorazione.
Eppure in questo
particolare momento dobbiamo fare molta attenzione poiché l'infezione può passare dagli occhi e
arrivare alla gola tramite il film lacrimale.
Ma che cos'è la congiuntivite e quali sono i sintomi?
Si tratta di un'infiammazione della membrana
che ricopre l'occhio e la palpebra interna ed ha una fondamentale funzione di protezione perché
tende a creare uno “spessore” più o meno vischioso che funge da barriera verso l’esterno. Esistono
tre tipi di congiuntivi: batterica, virale a allergica.
Congiuntiviti allergiche
Per quanto riguarda le congiuntiviti allergiche è bene precisare, come segnala il Ministero della
Salute, che le persone affette da allergia ai pollini o da allergie in generale non presentano un
maggiore rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19.
Un'ampia percentuale della popolazione (fino al 15-20%) riferisce sintomi stagionali legati ai
pollini, i più comuni dei quali includono congiuntivite, congestione nasale, naso che cola ed a volte
starnuti ed eruzioni cutanee. Tutti questi sintomi sono solitamente indicati come raffreddore da
fieno, allergia al polline o più appropriatamente rinite allergica che è comunemente associata
all'asma allergica sia nei bambini che negli adulti. Le forme meno invasive, tra cui anche l'asma
allergica lieve, non sono state identificate come uno dei principali fattori di rischio per l'infezione
da SARS-CoV-2 o per un esito più sfavorevole negli studi finora disponibili. Si deve precisare,
invece, che l'asma da moderata a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure giornaliere, è inclusa
nelle condizioni polmonari croniche che predispongono a malattie gravi. Per i soggetti colpiti da
allergie ai pollini (che possono verificarsi in tutte le stagioni dell’anno a seconda della pianta a cui
si è sensibili) è bene dire che non vi è alcuna ragione per cui si debbano auto-isolare se sviluppano i
sintomi tipici della rinite allergica, tra cui come detto anche la congiuntivite. Devono invece
continuare a seguire le indicazioni generali di distanziamento sociale e consultare un medico se i
sintomi peggiorano o se sviluppano febbre o difficoltà respiratorie progressive.
Da non confondere
Le congiuntiviti virale e batterica sono spesso confuse tra di loro ed è bene quindi fare un minimo di
chiarezza sui sintomi evidenziando le principali differenze.
Congiuntivite Virale
arrossamento variabile
intensa fotofobia (sensibilità alla luce)
lacrimazione
poca secrezione
mono lateralità (può colpire un solo occhio)
possibili ingrossamento dei linfonodi mandibolari
Può spesso associarsi a sintomi influenzali
Congiuntivite Batterica
arrossamento meno intenso
fotofobia scarsa
lacrimazione scarsa
secrezione purulenta e collosa
Bisogna innanzitutto dire che sempre, ma a maggior ragione con le patologie oculari, vista la
delicatezza dell’organo, è assolutamente vietato il fai-da-te. La prima cosa da fare quando
avvertiamo un fastidio oculare di qualsiasi tipo è contattare il proprio medico di medicina generale
che fornirà una diagnosi e una cura sicura o, se lo riterrà opportuno, indirizzerà il paziente
all’oculista per una visita specialistica.
Occhi sani e prevenzione del contagio
Per preservare la salute degli occhi nella prevenzione alla pandemia da Covid-19 in corso sono
importanti pochi e semplici accorgimenti come evitare di toccarci occhi, naso e bocca con le mani
oppure se è proprio indispensabile abbiamo l’accortezza di detergere bene le mani prima e dopo,
con sapone, gel o salviette adatte allo scopo. In farmacia si possono ricevere tutte le informazioni
scientifiche sulla composizione dei prodotti per la disinfezione e il loro corretto utilizzo.
Il contagio può passare anche a casa dagli asciugamani, quindi è opportuno cambiarli spesso e
comunque usarne di personali evitando tutti gli usi promiscui anche se si tratta di familiari stretti.
Un altro ambiente particolarmente a rischio è a camera da letto dove è opportuno cambiare spesso le
lenzuola con particolare attenzione alle federe dei cuscini.
Un’osservazione molto semplice da sembrare quasi banale è che una buona disinfezione di tutta la
biancheria può essere messa in atto con la stiratura dei capi.
Per quanto riguarda poi strettamente gli occhi se possibile non utilizziamo le lenti a contatto, in
particolare le morbide, ma preferiamo indossare gli occhiali così evitiamo il continuo contatto
diretto tra dita e mucose.
Lo smart working o lavoro a distanza è un’opportunità necessaria, ma lo sfrenato utilizzo del
computer è dannoso alla vista quindi cerchiamo di riposare gli occhi di tanto in tanto (possiamo
farlo semplicemente portando lo sguardo lontano o ammiccando strizzando cioè gli occhi per
qualche secondo).
Un rimedio semplice per portare sollievo agli occhi affaticati è usare qualche lacrima artificiale o
colliri decongestionanti, ma sempre chiedendo consiglio al medico o al farmacista per due ordini di
motivi. Il primo è che, essendo l’occhio un organo delicatissimo, si deve utilizzare il prodotto giusto
e non il primo che troviamo in casa o del quale siamo venuti a conoscenza “per sentito dire”. La
seconda considerazione riguarda validità e corretta conservazione dei colliri che seguono regole
particolari a seconda del prodotto, con particolare attenzione nella stagione calda, quindi anche
durante i viaggi e sono in generale più delicati della media dei medicinali. Instillare un prodotto
scaduto o deteriorato può essere molto dannoso alla salute con gravi effetti sull’integrità degli
occhi.